Un mio haiku accompagna il biglietto di Natale illustrato da Roberta Cadorin, che è bravissima e mi pungola a scrivere, a fare. E faccio, infatti. Un po’ lo mostro qui e qui e qui, un po’ lo tengo con me e ci lavoro nell’ombra. Ultimamente mi ritrovo la casella di posta elettronica piena di illustrazioni e idee, conseguenti e concatenate alle mie parole. E’ qualcosa di molto vicino alla felicità, per me, è senza dubbio un dare e avere che mi somiglia e mi fa sentire fortunata: ben-essere, non saprei definirlo meglio.
Diramare è una delle mie parole preferite, tanto che l’ho usata per presentarmi. E’ un allargarsi e ampliare, ci sono dentro la rete, la maturazione, le scelte, il tempo che passa, c’è un’azione potenzialmente all’infinito ma pure generatrice di segmenti così fragili… Roberta mi fa notare che significa anche sfoltire. Sì, c’è anche quello ed è necessario e talvolta difficile, serve tanta calma, una capacità di riflessione fredda che fatico ad avere. Ci proverò.
Se il biglietto vi piace, se riflette il vostro spirito di questi giorni, potete utilizzarlo liberamente per i vostri auguri da spedire via email. Vi chiedo solo di lasciare i nostri nomi, perché segni e parole hanno un valore anche qui nella rete, dove si condivide e consuma tutto in fretta.
Come ogni anno, auguro tempo e silenzio da riempire con quello che si ama.
Vi lascio anche la musichina per le ore tranquille:
> Cesaria Evora, Tiempo y Silencio
> St. Vincent, All My Stars Aligned
A presto.
Mi sono commossa. Soprattutto per il dare. E il silenzio raccolto è proprio quello che occorre.
Ti auguro tanta serenità
Auguri preziosi che ricambio dal cuore!